Qualche giorno fa il solito salto dalla parrucchiera di fine estate.
Sfoglio una rivista di acconciature Star Trekkiane seduta in poltrona col bavaglino gigante. Mi sento sempre un sac à poche.
Alla mia destra c'è una ragazza di 16, forse 17 anni, capelli ondulati e lunghi fino al sedere. Davvero belli. E' lì per la messa in piega, io invece devo rifare il taglio. Mentre aspetto, una delle parrucchiere inizia a maneggiare le ciocche della mia vicina parlando con confidenza, si conoscono.
Sfoglio una rivista di acconciature Star Trekkiane seduta in poltrona col bavaglino gigante. Mi sento sempre un sac à poche.
Alla mia destra c'è una ragazza di 16, forse 17 anni, capelli ondulati e lunghi fino al sedere. Davvero belli. E' lì per la messa in piega, io invece devo rifare il taglio. Mentre aspetto, una delle parrucchiere inizia a maneggiare le ciocche della mia vicina parlando con confidenza, si conoscono.
"E allora come va, tutto bene?"
"sì sì.."
"Ma che bei capelli lunghi che hai...ti fanno bellissima."
"Grazie."
"...e il fidanzato che ne pensa?" (sorriso alla stregatto)
"Beh a lui piacciono corti...però..."
"Eh si capisco..."
Il suo sguardo termina quel però con "si attacca al tram". Diciamo tram, anche se è evidente che si riferisce a qualcosa di più modesto e a portata di mano di un mezzo a rotaie.
In quel momento il mio orgoglio femminile sorride tronfio e contagia la bocca che si fa scappare una smorfia, ma è solo un attimo. Dal divanetto alle nostre spalle giunge una voce sottile e fluida, un suono argentino, come il cadere di un'ascia.
E' sua madre:
E' sua madre:
"Vabbè che se gli vuoi bene potresti anche tagliarli."
I consigli di una madre.
E alla fine mi hanno pure sbagliato il taglio.