venerdì 31 dicembre 2010

Posted by Iride On 23:07



2010 fa le valigie. E' vecchio, magro, frustrato, piegato.
2011 è dietro il palco che aspetta di essere annunciato, ha il vestito bello che userà solo per questa notte. Gli sta troppo attillato però, è grasso dei buoni propositi. 
Perderà in fretta i chili in più. Anche altri perderanno.
Chi una mano, chi un occhio. O di più.
Chi ubriaco si metterà al volante, chi nello stesso stato le auto le incendierà.

Gli accoliti delle feste immoleranno se stessi e gli altri in sacrificio al Nuovo Calendario.
Bicchieri come campanelle suoneranno l'Ode al Nuovo Anno, bandendo per una notte la sobrietà, per celebrare un anno che non sarà più benevolo, non necessariamente.
Speranze racchiuse in piccole bombe che accese grideranno a mezzanotte.
Perchè stasera un cero non basta.

martedì 28 dicembre 2010

Posted by Iride On 15:13

Sunrise in Paradise
Inserito originariamente da Artem Portnoy
Nei giorni festivi mi abbandono facilmente alla malinconia, e al ristagno, fisico e mentale.
In questa giornata ignava senza nuvole e senza sole ho ripensato ai tempi passati, di gran lunga peggiori del presente.
Così ho subito deviato la mente verso le piccole cose che mi rendevano felice un tempo, e che in parte mi sollevano lo spirito anche adesso.
Una volta c'era una poesia.
Una poesia semplice, limpida, di quelle che lette all'età giusta e con lo spirito giusto si imprimono nella mente più dei grandi virtuosismi di Pascoli o Leopardi. La lessi in quinta elementare sul libro di antologia. Ricordo ancora la copertina, verde, con la foto di una scolaretta seduta al banco, caschetto lungo biondo, che guarda il soffitto con una matita sulle labbra, il colletto del grembiule bianco e perfetto, nuovo come la matita, e lo sguardo limpido di chi non è ancora provato dalla vita e dagli estenuanti anni di studio.
Era una piccola poesia che notai grazie alla bella immagine che la sovrastava: un'alba argentata su una spiaggia tropicale, incorniciata ai lati da delle palme, una foto simile a questa.
Così faccio come quell'insopportabile fringuello felice di Julie Andrews in "Tutti insieme appassionatamente":
"I simply remember my favorite things, and then I don't feel so bad".

O almeno ci provo.



Chiesi all'alba: - Per quale prodigio
Ti sei svegliata così serena?
- Sorella - rispose - stanotte
Dormivo accanto alla luna piena.


- Per quale celeste comando,
Così fresca, riprendi la strada?
- Sorella - rispose - stanotte
Io mi tuffavo nella rugiada.


- Chi tesse, nell'ombra dei cieli,
I tuoi veli di pallido argento?
- Una stellina ignota,
La più piccola del firmamento.


Così errammo pel monte, cantando,
Empiendo di fiori le mani:
A un tratto ella sparve, nel sole,
Per tornare, più bella, domani.

Ada Negri

sabato 25 dicembre 2010

Posted by Iride On 00:02
Eccolo.
Il giorno in cui tutti sono più buoni, o dovrebbero, 
o forse no, esserlo tutto l'anno.

Qui non vi dirò Buon Natale, ma Buon Giorno, che sia felice, 
qualunque sia il significato che gli diate, 
pieno di luci e festoni, nel cuore.

Non vi dirò Buon Anno, ma Buona Vita,
che sia ogni giorno Capodanno, 
per gettare dal balcone piatti vecchi e brutte esperienze.

Una vita luminosa come un albero di Natale in mezzo alla neve.






martedì 21 dicembre 2010

Posted by Iride On 20:39
Uff. Ce l'ho fatta. Ho incartato anche l'ultimo regalo.
Sono una professionista in questo campo. 
Una volta incartavo i regali di tutta la famiglia, compresi i miei. 
Un pò triste a rifletterci, ma la verità è che non tutti sanno destreggiarsi in questa sottile arte: chiudere il pacco sul lato dove poggia e non sul davanti, non abusare dello scotch e fare aderire bene la carta perchè non si stropicci e l'oggetto diventi una massa informe. Cose apparentemente semplici ma non alla portata di tutti sembrerebbe! 
E poi fare i riccioli al nastro con la lama delle forbici, quanti qui ne ho visti cadere! Ah! Dilettanti! XD
Domani c'è lo scambio con gli amici, e il congedo a fin dopo Capodanno.


Oggi è stata una giornata sfiancante, mi sento morta. 
Pioggia, neve e poi di nuovo pioggia, e la soave situazione di entrare nei negozi con l'ombrello gocciolante e i piedi fradici, nella ressa degli ultimi giorni prima di Natale.
Non ho mai visto il fare regali come un obbligo eh, ma come un piacere, anche perché non ho l'età per fare regali obbligati a parenti, né ho parenti che li pretendano, così mi dedico solo agli amici più cari. 
La rottura è che nonostante le intenzioni, ogni anno non ho mai abbastanza soldi. 
E anche a dire "pensierino", a meno di un tot non trovi un cacchio. E carta e nastri spesso vengono a costare quanto il regalo stesso!
Così ho speso più del dovuto senza accorgermene. Giovedì prendo l'aereo e mi sono rimasti solo 11 euro. 
Speriamo non ci siano emergenze, intanto mastico una pastiglia di Cebion per scongiurare qualsiasi conseguenza del freddo preso oggi. Mi sento a pezzi.
Però sono soddisfatta, i regali mi piacciono e spero piacciano. 
E comunque si sa, a caval Donato...dategli prima una mentina ;)



domenica 19 dicembre 2010

Posted by Iride On 12:14
riservate ai sognatori..."



Buona Domenica ;)

venerdì 17 dicembre 2010

Posted by Iride On 18:12



Neve.
Piccola piccola, sembra polvere di cocco.
Nel palazzo qualcuno tentenna Per Elisa al piano.

martedì 14 dicembre 2010

Posted by Iride On 18:25
Ieri è stata una giornata penosa, conclusasi anche peggio.
L'amarezza nei confronti della ormai poca compassione umana nelle persone ha subito un rincaro di fronte al poco tatto dei medici del pronto soccorso, ma ha raggiunto il puro disprezzo in serata.
Tornata a casa più morta che viva dopo una giornata in giro per ospedali senza ricevere nessuna assistenza al mio dente rotto, per sfogarmi prostro le mani al computer e mi dedico al tanto terapeutico "cazzeggio", la dolce Modalità Fuga del nostro cervello.
Controllo i messaggi e i post di quel demonio sotto angeliche spoglie che è FaceBook. Tra le varie notifiche alcune pagine pubblicate da un gruppo cui sono (ero) iscritta, il quale pubblica immagini dissacranti, provocatorie, divertenti o serie, i cosiddetti Demotivational.

Tra gli oggetti di queste immagini capitano spesso quelli che tutti chiamano i bimbominkia, la gioventù bruciata figlia di questa società malata, riconoscibilissima dalle imbarazzanti foto fatte alle specchio da ragazzini in tenute ridicole o quasi pornografiche nel caso di ragazze. Niente di nuovo in realtà. Le foto sono prese in rete dove sono libere e sempre manipolate a insaputa degli incauti soggetti, ovvio.
Stavolta un ragazzo se n'è accorto, un ragazzino, che si è visto deriso in un Demo fatto con una sua foto obiettivamente ridicola, tolta dalla sua condivisione privata probabilmente da un "amico" tra i suoi contatti e fatta circolare in rete.
Sul web bisogna agire con cautela, anche quando l'istinto ti dice diversamente, dato che è tutto sotto gli occhi del mondo.
Invece, questo povero sventurato ha avuto l'ingenuità di denunciare pubblicamente il furto della foto, avanzando minacce, scoprendosi in maniera pressochè suicida.
Da qui una spirale di eventi che potete immaginare. Gli scherni hanno raggiunto livelli senza controllo, la gogna ormai era eretta, e il ragazzino si è accorto troppo tardi dell'errore madornale. Nemmeno i suoi tentativi di abbassare i toni sono serviti, anzi. 
Nella resa è stata vista solo un'occasione vile di infierire, di gongolare ancora di più, come in preda ad un orgasmo. Auguri di morte, pagine a suo nome create per umiliarlo, a decine in pochi minuti, roba da far lavorare la polizia postale per settimane. Così tanta rabbia, tanta cattiveria, del tutto disinteressata e per questo la più crudele e feroce, mi ha lasciata senza fiato. Nessuna pietà, nessun perdono. Febbre delirante di malvagità, il tunnel di una droga più eccitante dell'anfetamina.

Quasi nessuno che lo difendesse, davvero in pochi, e a proprio rischio e pericolo. 
Il popolo chiedeva sangue per dissetare la ghigliottina del web, e chi si opponeva rischiava di finire sul patibolo a  sua volta per mano di una bolgia che non voleva vedersi guastato lo spettacolo da inutili picchi di coscienza, che riconosce nell'umanità e nel rispetto la pretesa di ergersi su chissà quali alti scranni, solo perchè lei è abituata a strisciare nel fango. Credere i buoni su un podio arrogante quando sono altri ad aver sceso le scale è la prassi per distogliere lo sguardo dalla propria sporcizia.
Ho abbandonato definitivamente questo gruppo con cui mi ero spesso divertita, gestito da uno staff tutto sommato intelligente, ma che davanti all'esaltazione di un pubblico via via diventato sempre più marcio, per paura della sua furia non ha ceduto alla coscienza cancellando la foto e i post insultanti, preferendo mantenere il favore della massa urlante che mai gli avrebbe perdonato la resa.
Un piccolo Terrore virtuale, ma realissimo. E nessuna Primula Rossa.
La cosa più agghiacciante? Oggi è come se non fosse successo niente. 
Quelle bestie sguaiate che ieri ringhiavano incitando all'odio e alla violenza, oggi sonnecchiano e si lisciano il pelo.
La tempesta è finita, ma il cielo non sembra più amichevole come prima.

Quando tempo fa dissi al mio professore di Web 2.0 che non mi piaceva granchè FaceBook, mi guardò con un mezzo sorriso alla "non capisci un cazzo", e io lo guardai come un vecchio guarda un giovane esaltato, con pazienza e quasi con compassione. La cosa grottesca è che io avevo 22 anni, lui è sulla quarantina.

L'episodio di ieri non fa che confermare la troppa neofilia e la profonda ignoranza intorno al web, da una parte demonizzato perchè "troppo democratico", cosa scomoda soprattutto per chi detiene il potere sociale, e dall'altra esaltato come un dio, come un oracolo, come la vecchia nonnina di colore che Neo va a trovare per sapere la verità assoluta e indiscussa, come l'Eden della libertà d'espressione senza conseguenze. Paradise Matrix
Dove tutti hanno il diritto e il DOVERE di dire la propria, di suonare la propria campana, di unirsi al coro anche se stonati e non conoscono la canzone.
Dove Democrazia e Anarchia possono avvinghiarsi l'una con l'altra unite in un bacio osceno, in un ballo da fiera dove il ritmo è così incalzante che non sai a chi stai schiacciando i piedi, e non ha importanza.


Libertè.....ou la Mort.

sabato 11 dicembre 2010

Posted by Iride On 22:43
1) Raffreddore 
2) Mal di gola
3) Tosse
4) Herpes
5) Dente cariato




A questo punto esser messi sotto da una macchina è banale, ma credo che per un pò camminerò rasentando i muri....

mercoledì 8 dicembre 2010

Posted by Iride On 11:33
A te pioggia che non vuoi finire mai...

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