Ma non quella che è la gioia dei bambini e di molti adulti. Non è quella che cade leggera coprendo il mondo nel suo abbraccio. Non è fredda, ma uccide più del gelo.
La figlia adolescente della compagna di mio padre ha passato l'estate a farsi di acidi e cocaina, da un paio di mesi è chiusa in casa e il suo - obbligatoriamente - ex, maggiorenne, è stato denunciato per spaccio. Più che denunciato, "riferito" alla polizia, e per ora è a piede libero. Ecco. Io l'ho scoperto meno di una settimana fa, fino a ieri la ragazza era a casa mia per cambiare aria, ma è diventata subito pesante. L'aria, dico. Si sta valutando il da farsi, centro di disintossicazione sì o no, psicologo, cambio scuola, e via dicendo, ma tutto sembra troppo o troppo poco. Non ha dipendenza fisica, nessuna crisi o roba del genere, ma è manipolabile mentalmente. Che consigli si possono dare? Ho avuto uno zio drogato e le ho raccontato la sua triste vita, ma ho 10 anni più di lei, mi vede troppo grande per darmi retta, credo.
Così queste feste sono oscurate da un peso sul cuore, da musi lunghi e parole sospese.
Non sono ancora cominciate queste feste che sono già sfinita. La cosa non mi riguarda direttamente ma getta un'ombra, e mi rende nervosa, cosa che in questo periodo per me significa gettare benzina sul fuoco.
Volevo essere un po' allegra in questi giorni, avevo preparato un post carino per Natale. Forse lo pubblicherò più avanti. Questo è scritto di getto, è sconclusionato.
È la festa della famiglia, quella vera. Dell'amore, per credenti e non. Tutto, il bene, il male, vanno sotto lente in questi giorni, appaiono ingigantiti. Tutto è più bello o più triste, forse entrambi.
Chi ha famiglia, la ami. Chi non ce l'ha ami se stesso, è molto più difficile.
Buon Natale eh... auguri. Qualcuno mi dica poi che gli è andata bene, per favore.
Ci deve pur essere nel mondo qualcuno che le passa bene, ste feste del cazzo.