domenica 29 settembre 2013

Posted by Iride On 11:08
Esattamente un mese fa usavo Petra Magoni per insegnare l'italiano a mia cugina.
Perché li cresco bene io, i pargoli.




Canzone del weekend. Per coprire l'organo.
La fede è direttamente proporzionale al volume della Santa Messa in tv.

29 settembre 2013

venerdì 27 settembre 2013

Posted by Iride On 10:40



27 settembre 2013

giovedì 26 settembre 2013

Posted by Iride On 12:02
"E poi arrivarono altri uomini, uomini che non parlavano mai alle donne, che non dormivano mai con le donne, che non ridevano mai con le donne. Uomini che disapprovavano il canto e la danza, il riso e l'amore. Uomini che dicevano che la Società delle Donne era una società di streghe. 'Non dovete permettere alle streghe di vivere' insistevano..."
Qualche mese fa ho letto questo libro sulle antiche danze femminili, mi sembrava interessante sapere qualcosa di più sulle società antiche e sul ruolo in esse della donna. Purtroppo si è rivelato una grossa delusione su un argomento molto interessante.
In pratica è una tesina scolastica travestita da libro, con un linguaggio appunto elementare dà nozioni troppo basilari spacciandole per rivelazioni, che possono esser tali solo per chi non ha mai visto un documentario sulle società tribali, nemmeno mezzo. Ci sono troppi "potrebbe", "probabilmente" e "forse" che personalmente non posso convertire in certezze ma che rendono la ricerca molto instabile.
La parte centrale del saggio – ovvero le cause e le dinamiche del passaggio della danza femminile arcaica, rituale e sacra a quella accademica moderna, snaturata e censurata dai maschi – è spiegata blandamente.
Ci si limita semplicemente a dire che forse gli uomini creando delle proprie danze guerriere si allontanarono da quelle femminili cui prendevano parte e che forse, cominciarono a vedere le danze magiche delle donne come semplici richiami sessuali, forse per via del proselitismo morale perpetrato dai coloni inglesi che relegarono l'eros agli strati più bassi dell'istinto. A questo dovrebbe le sue origini la danza classica, come forma di espressione plastica dalle movenze innaturali, senza contare la mortificazione del fisico sventrato di ogni sensualità da un corpo anoressico.

"Certamente è difficile pensare che dalle danze agresti e rurali di qualche millennio fa siano derivati i balli ed i balletti che oggi sono tanto di moda."

...ma difficile per chi? Da che dovrebbero derivare?

Senza il coraggio delle proprie opinioni, questo saggio è simile a una puntata di Mistero. Ho resistito alla tentazione di contare il numero di forse solo perché non valeva lo sbattersi tanto. Ma è un numero snervatamente alto.
L'unica parte davvero interessante è quella che illustra come la repressione morale e religiosa delle danze tribali femminili abbia effettivamente dato il via libera alla repressione su ogni fronte della libertà della donna come individuo. Ma non so se fosse poi così difficile da intuire. Di certo è un punto interessante da cui partire per tracciare la storia della sottomissione femminile che si tende a far universalmente risalire ad Adamo ed Eva, quando invece esistono molte prove di società tribali con templi e circoli privati di donne, le creature più simili alla Madre Terra e per questo rispettate nel loro ruolo di creatrici della vita. È uno spunto interessante per riflettere sulla storia della donna.

Ad ogni modo si è rivelato un testo piuttosto inutile. Non sono riuscita a scoprire chi mai sia Irina Naceo e come abbia ottenuto la pubblicazione di questa tesi, che come tesina può anche andare, ma come saggio...
Prezzo mostruosamente alto (17 euro!) per un'edizione a basso costo, un formato e un carattere interno da prima riga del test optometrico. E la grafica della copertina è pure stampata storta, orco mondo...
Non avevo mai subito una bidonata letteraria di queste proporzioni!


Da una vetrina di Lugano
26 settembre 2013

martedì 24 settembre 2013

Posted by Iride On 12:09
la disperazione
Con l'abbassamento – seppur lieve – delle temperature sto dedicandomi con più passione al mio giardino, oltre al vivaio, naturalmente. Nonostante le attenzioni, chi si dedica al verde sa che non sempre la fatica e l'affetto sono ripagati a dovere! 
Un fungo ha rovinato  irrimediabilmente le mie violette. Un vero lutto, avevo aspettato un anno e mezzo che crescessero abbastanza da ricadere fuori dal vaso con le loro macchioline viola, e adesso sono al punto di partenza prima ancora della fioritura :(
gioia mia
L'incenso vicino non ne è stato contagiato, ed è più bello che mai. Ma mi dispiace per le mie piccine. L'edera lì accanto, anche lei sta benone, chi l'ammazza quella. Se siete incapaci con le piante, l'edera è l'unica pianta in grado di risollevare l'autostima: non vuole cure particolari e regge la siccità. Certo va innaffiata, ma se siete teste volanti e la ignorate per due giorni o tre, non la troverete morta nè patita. Ma non ne approfittate.

Stapelia variegata
Tra le tante attese c'è la mia piccola stapelia, che sembra indecisa se crescere o meno: di tre piantine ne è sopravvissuta solo una che spero resista e ripaghi le aspettative con quel suo bellissimo fiore.
La lavanda sta ancora fiorendo e riuscirò fare un altro sacchetto profumato, a casa vanno a ruba. È una pianta molto bella per le sue virtù, specie cosmetiche, ora che vanno molto i prodotti bio fatti in casa. Quindi se avete intenzione di regalare una pianta, tenetela presente, è molto apprezzata anche come rilassante e aromaterapica, con quel colore e odore riposanti. Io ne ho una pianta grande tutta per me e ci faccio i sacchetti per la biancheria, credetemi niente a che vedere con quelli intrisi di profumi chimici che vendono nei negozi. L'odore è migliore ma anche più forte, più canforato, e profuma davvero i cassetti. Sono anche una bella idea regalo. Insomma consiglio davvero a tutti una pianta di lavanda in casa!


sacchetti freschi freschi

l'esperimento
Altra grande attesa è il cambio di colore della novità di quest'anno, la Bassia scoparia, o Kochia scoparia, pianta che ho scoperto guardando le foto dell' Hitachi Seaside Park in Giappone, ( il blog Turista di mestiere ne ha parlato proprio oggi, una coincidenza quasi inquietante!!) dove questa potata a mo di palla crea un effetto molto suggestivo in autunno colorandosi di magenta. Volevo provarla ed ho acquistato i semi su internet, e vedo dire che ha pure una buona resa, è nata tutta. Non ne ho fatte molte perché doveva essere una prova, aspetto la resa di colore (la possibilità che le foto su internet siano un pò saturate è alta), ma se è bella e riusciamo a piazzarla qua dove non si è mai vista, potrebbe essere un buon investimento. Una pianta così colorata in autunno può rivelarsi una scelta deliziosa nella realizzazione di giardini. Qui ne ho fotografata una piantina ancora piccina, ma cresce in fretta. 
I germogli di questa pianta sono commestibili, in Cina e Giappone sono mangiati cotti, si chiamano tonburi. Pare abbiano la consistenza del caviale :)
Non è una pianta del tutto sconosciuta in Italia, ma poco diffusa e qui in Sardegna non l'ho mai vista. 
Attendiamo la trasformazione.

Nel frattempo continuo ad invocare l'autunno. Mentre scrivo, fuori dalla finestra passeri obesi rimbalzano da un ramo all'altro del fico che tende ancora le sue mani al cielo.


24 settembre 2013

domenica 22 settembre 2013

Posted by Iride On 10:16

Brano del weekend. 
Da quando ho scoperto le versioni strumentali di certi brani celebri, sto avendo orgasmi musicali multipli.




22 Settembre 2013

sabato 21 settembre 2013

Posted by Iride On 10:36
21 settembre 2013

È uscito il primo breve trailer del film dedicato a Grace Kelly.




Ho sempre pensato a questa donna come ad una sacrificata. Oggi che si parla tanto di violenza fisica sulle donne non sarebbe male ricordare la prima forma di femminicidio, quella spirituale e psicologica, il primo stadio di questa violenza, meno visibile e per questo più diffuso e impunito.
È una figura che mi ha sempre messo angoscia, Grace Kelly. Aveva tutto: bellezza, intelligenza e una carriera favolosa. E un principe. Un principe che aveva lasciato un'altra donna perché non poteva dargli figli, e che come uomo di lignaggio dell'epoca, non poteva che provare una vena di disprezzo per l'arte popolare dell'attore. Un principe per il quale ha mollato tutto in cambio di una vita sospettosamente più scintillante. 
In verità le speculazioni sono tante e la tentazione di rompere gli idilli altrui è sempre forte, per invidia e amor del pettegolezzo. Però al di là delle presunte biografie non è difficile immaginare i compromessi cui deve essere scesa: l'etichetta, la vita programmata, gli eventi inamidati, i sorrisi di plastica che manco sui set di Hollywood, tutte cose che un artista rifugge come il diavolo fa con l'acqua santa. E pare che non ne sia neanche valsa la pena.
Non si può non pensare anche a Diana Spencer, l'altra principessa che ha fatto i conti con la realtà scoprendo presto che non si può vivere una favola. Prima di Disney le favole erano più gotiche e oscure, la morale era quasi sempre che la vita è ingiusta.
Sta a vedere che nella versione originale Cenerentola diventa sguattera dopo il matrimonio. Che quella scarpetta fredda e dura la perde fuggendo da lui, altro che coprifuoco. Ma poi boccalona ci ricasca alla promessa di un happily ever after. 

lunedì 16 settembre 2013

Posted by Iride On 10:21

Ma perché il lavoro non te lo inventi?










venerdì 13 settembre 2013

Posted by Iride On 19:48
14 Settembre 2013


Giudice dei tramonti.
Ecco, questo sarebbe un bel lavoro.
Guardare i tramonti e farne una classifica settimanale.
Potrei passare la vita a guardare il tramonto.
Il tramonto deve al giorno la sua bellezza, e che sia stato un buon giorno o un brutto giorno, quello splendore non gli è mai negato. Il crepuscolo è al di là della gioia e del dolore, la sua scia dorata ammalia come un fuoco fatuo, è una strada verso un luogo senza amore e senza odio, solo pace, notte.



In un'altra vita voglio fare il giudice dei tramonti.

martedì 10 settembre 2013

Posted by Iride On 20:51
10 Settembre 2013

Ho detto addio all'estate mangiando un Bounty sotto la pioggia.

sabato 7 settembre 2013

Posted by Iride On 12:09
7 Settembre 2013



«Adesso mi segua con attenzione. Lei ha mai sentito parlare della seconda guerra mondiale?»
«Abbastanza» dissi.
«Be'» credo abbia proseguito «non c'è mai stata». 

(Lo zio Coso, di Alessandro Schwed)


Nel suo saggio sul genocidio Arundhati Roy definì il negazionismo una forma di moralità doppia nata nell'800 in Europa, quando essa cominciava a partorire ibride forma di democrazia e riconoscimento dei diritti del cittadino in patria, mentre sterminava milioni di persone nelle colonie. Tutt'a un tratto paesi e governi cominciarono a negare o a cercare di nascondere i genocidi da loro commessi.

Questa tendenza negli anni è divenuta forma d'arte negli u.s.a. che come sappiamo, devono sempre fare tutto meglio del resto del mondo, o almeno devono convincersi di starlo facendo. E cosa peggiore, devono convincerci di starlo facendo.
Così vivono di guerra da... sempre. Non è difficile se ogni volta la chiami in modo diverso: "missione di pace", "liberazione", "supporto americano", "lotta al terrorismo".
Ecco perché gli viene facile schioppettare in 3/4 di mondo, le bombe sono intelligenti ma non chi le sgancia, quindi ogni tanto ci rimette la vita qualche famiglia, ma non era quella l'intenzione, eh.
Infatti anche i bombardamenti di Tokio, Hiroshima, Nagasaki, Dresda e Amburgo, giusto per citare qualche voce dal curriculum, non prevedevano di colpire la popolazione, così dicono. 
Noo, era ristrutturazione urbana. Una ristrutturazione che solo a Tokio costò 100.000 vite in una notte. Ma per il design questo ed altro. 
Con queste scuse gli u.s.a. ci hanno sempre "salvati" e poi usati.

Oggi è il giorno del digiuno.
Io dico mangiate. E tanto. Spaghetti, braciole, salsicce e se ci sta, una teglia di melanzane alla parmigiana. Se siete vegetariani fatevi un prato intero con tulipani e valeriana. 
Servono energie per gridare: NO!


venerdì 6 settembre 2013

L

Posted by Iride On 11:25
6 Settembre 2013


"Il successo di un uomo corrisponde spesso al fallimento di un altro. 
Qualcuno deve perdere."
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