Se li intendiamo come "reali" direi che sono alla pari: chi è veramente felice è sincero quanto chi prova veramente dolore. Se invece parliamo di "dimostrazioni" allora Hélène ha ragione, sono decisamente più le persone che fingono di essere felici di quelle che fingono di star male (ceh comuqnnue non mancano ...)
Qui Hélène si riferiva alla sincerità come realtà del sentimento, come profondità. Solitamente il dolore sembra (è?) sempre più profondo della gioia. Magari è solo una formula aforistica, ma io credo abbia ragione. Il dolore ti segna per tutta la vita, profondamente, e la gioia non è in grado di risanare la ferita. Mentre il dolore, la gioia la distrugge con un soffio. Si riferiva al fatto che quando provi davvero tanto dolore, la gioia sembra un sentimento superficiale e pallido, perchè non ti segna tanto quanto il primo. I momenti di gioia li ricordiamo, quasi tutti, quelli di dolore li abbiamo impressi a lettere di fuoco sul cuore.
Valentina della Criniera Twingerk Sisifon Van Cliff Boyler, Efesta gamba di legno Blue Ice Stradivari Kaiser Sose Pier Tarantina Andrea Charton, detta anche Dolores Gamera Georgiana Mossi Manovich Baltius....per gli amici Iride.
Verissimo!
RispondiEliminaSe li intendiamo come "reali" direi che sono alla pari: chi è veramente felice è sincero quanto chi prova veramente dolore.
RispondiEliminaSe invece parliamo di "dimostrazioni" allora Hélène ha ragione, sono decisamente più le persone che fingono di essere felici di quelle che fingono di star male (ceh comuqnnue non mancano ...)
Qui Hélène si riferiva alla sincerità come realtà del sentimento, come profondità.
RispondiEliminaSolitamente il dolore sembra (è?) sempre più profondo della gioia. Magari è solo una formula aforistica, ma io credo abbia ragione.
Il dolore ti segna per tutta la vita, profondamente, e la gioia non è in grado di risanare la ferita. Mentre il dolore, la gioia la distrugge con un soffio.
Si riferiva al fatto che quando provi davvero tanto dolore, la gioia sembra un sentimento superficiale e pallido, perchè non ti segna tanto quanto il primo.
I momenti di gioia li ricordiamo, quasi tutti, quelli di dolore li abbiamo impressi a lettere di fuoco sul cuore.